Antonio Cassano, nel corso del Bobo TV Show tenutosi al Teatro Jenco di Viareggio, si è espresso così sul possibile ritorno in nerazzurro di Romelu Lukaku: “Io non lo riprenderei. Lui ha detto che andava nella squadra dei suoi sogni (il Chelsea, ndr), a guadagnare 15 milioni di euro. Adesso, però, a Londra non tocca un pallone e vorrebbe tornare in Italia. Il problema dell’Inter, visto che per Dybala è fatta, è che se prendono Lukaku devono vendere Lautaro – dice Cassano -. Ripeto, non andrei mai su Lukaku. Anche perché prima di tutto lo devi pagare, ma poi bisogna vedere la reazione della gente: se fa due gol a partita ok, ma in caso contrario la situazione diventa abbastanza particolare. Lukaku doveva pensarci prima. A questo punto dico: che rimanga al Chelsea”.
Un membro del Cda del Milan si dimette: “Nessuna trasparenza, porterò Elliott in tribunale”
Cominciano a farsi notare i primi strascichi dell’operazione che ha portato la squadra rossonera nelle mani del fondo americano di Cardinale. Intervistato da Calcio e Finanza, Salvatore Cerchione parla delle sue dimissioni da membro del CDA del Milan. Nello specifico Cerchione è uno dei due fondatori di Blue Skye, ovvero il fondo che è tra gli azionisti di minoranza del Milan, essendo in possesso del 4,27% di Project Redblack, vale a dire la società , la società che controlla il club attraverso Rossoneri Sport Investment.
Cerchione si è dimesso da consigliere d’amministrazione e si sarebbe rivolto al tribunale perché ritiene che la stessa vendita a RedBird non sia possibile senza l’assenso unanime da parte di Project Redblack. Passaggio che non sarebbe stato seguito, dunque senza mai chiedere l’assenso, motivo per cui prossimamente potrebbe aprire un altro fronte con una causa in un tribunale italiano:
“Con Elliott siamo partner e abbiamo sempre fatto tutto assieme nell’operazione, sin da quando c’era Yonghong Li. In questa operazione invece non c’è stata nessuna trasparenza nei nostri confronti. La prima volta che come consigliere sono stato informato di questa cosa è stato stamattina. Come socio di Elliott non ho mai saputo di una vendita, non sono mai stato informato – aggiunge l’ex membro del CDA -. Questo nonostante avessi chiesto a più riprese dettagli e caratteristiche dell’operazione, mentre in consiglio nessuno sapeva niente. Come socio di Elliott non ho mai saputo di una vendita, non sono mai stato informato. In Lussemburgo qualcosa c’è già in tribunale, legato a questioni tecniche”, ha concluso l’ex membro del Cda del Milan.
Calcio e Finanza
TI POTREBBE INTERESSARE ANCHE:
Tacchinardi: “Skriniar e Bremer insieme? L’Inter perderebbe tantissimo”
Raspadori: “Il tifo per l’Inter? Vi spiego. Contro il Milan ce l’abbiamo messa tutta”
Giacomo Raspadori, attaccante del Sassuolo e della Nazionale azzurra, ha parlato ai microfoni de La Gazzetta dello Sport del match contro il Milan all’ultima giornata, del suo futuro e del tifo da bambino. Le sue parole:
“Sono molto esigente con me stesso: se anche sbaglio solo un esercizio in allenamento, ci penso e ripenso, mi macero dentro. So che in questo senso dovrei migliorare, perché a volte esagero, ma so anche che rappresenta un mio punto di forza. Mercato? Con equilibrio. I miei agenti e la società faranno le valutazioni e vedranno cos’è meglio per il mio futuro. Io sono tranquillo e felice di quello che sto facendo. Juve? E’ un grande motivo d’orgoglio, non può far altro che piacere. Alla fine il sogno nostro è di ambire sempre a qualcosa di più grande. Andare in una grande squadra? Penso di essere pronto, perché do sempre il 100% in tutto quello che faccio e quindi sono pronto ai cambiamenti. Giocare in Champions? Non c’è un tempo per raggiungere questo obiettivo, è un’ambizione grande che tutti hanno, spero di arrivarci”.
DYBALA
“Lui è un campione, difficile paragonare un ragazzo come me all’inizio a un campione così. Se c’è una cosa in cui posso assomigliargli è legare il gioco comunque essendo un attaccante”.
TIFO
“Il mio tifo per l’Inter? Sono simpatizzante, è più stata una cosa da piccolo per andare contro mio fratello che è milanista. Non sono più tifoso, ma simpatizzante dell’Inter. Quando passione e lavoro coincidono il tifo viene meno, ora è per il Sassuolo. Non ero a favore del Milan e nemmeno dell’Inter. L’ultima partita di campionato? Quella contro il Milan è stata una partita tosta, volevamo finire diversamente, ci abbiamo messo tutto ma loro hanno meritato lo scudetto”, ha detto Raspadori.
La Gazzetta dello Sport