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Calhanoglu: “Le frasi di Ibrahimovic? Ha 40 anni. Non merita risposte”

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E’ tempo di vacanze per Hakan Calhanoglu. Il centrocampista nerazzurro ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Tivibu Spor. Calhanoglu ha parlato della sua stagione all’Inter e anche dell’ultima provocazione da parte di Zlatan Ibrahimovic. Queste le sue parole:

“Questa è stata davvero una stagione intensa, impegnativa. Abbiamo giocato senza sosta, in Champions League, in campionato e con la nazionale. Siamo andati anche in ritiro alla fine del campionato e sono felice di aver finito 4 partite su 4. Ho altre due settimane di vacanze, domani andremo ad Antalya e faremo una vacanza lì con mio fratello Demiral”. 

 

IBRAHIMOVIC

“E’ un uomo di 40 anni, io non farei una cosa così se avessi quell’età, non ha 18 anni. A Ibrahimovic piace essere al centro dell’attenzione – sottolinea Calhanoglu -. Quest’anno non ha contributo allo scudetto, non ha praticamente giocato. Ma fa di tutto per attirare l’attenzione dei tifosi. Non mi interessa affatto, non è giusto per una persona che mi chiama sempre quando sono a Milano, che vuole uscire a cena e andare in moto con me. Lo rispettavo e per me era così. Ha anche scritto di me nel suo libro, doveva scrivere queste cose o il suo libro sarebbe stato vuoto. Non gli rispondo, è meglio non rispondere”.

LE PUNIZIONI

“Mi alleno sui calci di punizione nello stesso modo in cui Nadal si allena nel tennis. Le giocate non arrivano senza allenamento. Certo puoi avere talento, ma devi lavorare. Ma non mi concentro più sul calcio di punizione come una volta perché in Italia mi sono migliorato tatticamente e difensivamente. Sono diventato un giocatore con caratteristiche diverse”. 

Tivibu Spor

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Curva Nord: “Interisti, non andate ad accogliere Lukaku con le nostre sciarpe”

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Il ritorno all’Inter di Romelu Lukaku non scalda i cuori della Curva Nord. Già l’anno scorso, dopo la fuga del belga in direzione Londra, i tifosi del tifo organizzato non avevano fatto mancare una frecciatina con uno striscione nei confronti del centravanti: “Non conta chi con la pioggia scappa, ma chi con la tempesta resta”, il messaggio della Curva Nord a Lukaku.

IL COMUNICATO SULLA PAGINA ‘L’URLO DELLA NORD’:

Essendo molto probabile il ritorno di Lukaku all’Inter ci sono da mettere in chiaro alcuni punti:

– la Curva Nord sostiene l’Inter e non farà alcuna contestazione al giocatore (nonostante il comportamento dell’estate scorsa);

– posto ciò nessuno deve andare ad accoglierlo con sciarpe o vessilli della Curva o dei gruppi che la compongono;

– tutto ciò che in futuro verrà eventualmente fatto nei suoi confronti dovrà guadagnarselo sul campo con umiltà e sudore… E’ stato sostenuto (e trattato) come un Re , ora è uno come tanti. Sia altresì chiaro a tutti che non tiferemo mai contro Lukaku se indosserà nuovamente la maglia dell’Inter.

Invitiamo comunque tutti gli interisti a non cadere nel tranello opposto, quello di correre subito a sbavargli dietro. Oltre ad un chiaro aspetto emozionale istintivo, fare finta che niente sia successo, altro non farebbe che dare una ulteriore accelerata a quel processo oramai in atto da anni finalizzato a renderci tutti ebeti e supini consumatori.

Noi siamo e dobbiamo rimanere CUORE – ANIMA – GRINTA – INTERISMO. Non siamo dei signorsì in balia di mosse di giocatori e società. Abbiamo preso atto del tradimento di Lukaku e ci siamo rimasti malissimo. Ad un calciatore queste cose col tempo si possono anche perdonare, ma rimangono.

Ora Romelu palla lunga e pedalare. Fiduciosi, verso un futuro da costruire insieme a chi farà parte di questa nostra famiglia NEROAZZURRA. Avanti Interisti! Avanti Curva Nord”.

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Stefano Feltri: “I contribuenti italiani pagano un pezzo dello stipendio di Lukaku”

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Romelu Lukaku sta tornando a Milano, ma i giornalisti italiani stanno letteralmente impazzendo. L’ultimo è Stefano Feltri che per quanto possa avere ragione, scrive un articolo totalmente a caso, visto che la storia del Decreto Crescita (pubblicato il 30 aprile 2019) non riguarda solo l’attaccante belga ma anche tanti altri giocatori, da Ibrahimovic a Cristiano Ronaldo. E stranamente il caro Feltri non scrisse nulla, invece lo fa oggi con tanti fazzoletti appoggiati sulla scrivania:

 

“Adesso Lukaku deve approdare a Milano prima che scada il primo semestre del 2022, in modo da poter dimostrare di essere stato in Italia per almeno 183 giorni nell’anno solare (dagli ultimi giorni di giugno, appunto, alla fine dicembre): la soglia minima per conservare il benefit. E qui entra in gioco la data-termine del 30 giugno. Da questo punto di vista, la permanenza londinese di Lukaku equivarrebbe a una sorta di periodo di vacanza all’estero. Certo, si tratta di un ragionamento forzato, nei fatti non è così. Ma dalla sua parte avrebbe le carte ufficiali, visto che ha conservato la residenza fiscale italiana. In caso di fallimento dell’operazione nei tempi previsti, dovrebbe restituire quanto ottenuto in precedenza, non avendo rispettato il parametro dei due anni consecutivi di lavoro prevalente in Italia. Superato l’ostacolo, però, c’è un elemento ulteriore positivo per le sue tasche. Essendo padre di un bambino potrebbe, per legge, estendere il beneficio per altri cinque anni. Se non volesse usufruire del “benefit genitori”, gli basterebbe comunque acquistare un immobile a Milano per garantirsi uno sgravio prolungato fino al 2028, quando compirà 35 anni. Con un bilancio di oltre 10 milioni di euro risparmiati nei versamenti Irpef.

 

Così i contribuenti italiani pagano un pezzo dello stipendio di Lukaku che torna all’Inter con lo sconto. Doveva servire a questo il decreto crescita?”, conclude.

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