Nella docu-serie di DaznFino all’Ultimo Secondo sull’ultima Serie A, il designatore arbitrale Gianluca Rocchi ha commentato così il percorso degli arbitri nell’ultima stagione del campionato. Queste le sue parole:
“Questo è stato un campionato difficile perché non c’è stata nessuna squadra che ha preso oggettivamente il largo, vuol dire tantissima competitività. Significa anche che c’è un buon livello di arbitraggio perché quando i campionati sono così competitivi significa che gli arbitri sono equilibrati”, ha detto Rocchi.
Invece Alfredo Trentalange, presidente dell’AIA, ha aggiunto: “Il VAR è uno strumento assolutamente nuovo ci vorrà ancora un pò di tempo e poi cambia anche l’empatia del gioco del calcio. Oggi si esulta dopo un gol ma c’è anche una situazione di imbarazzo di patos perché non si è del tutto sicuri che il gol sia regolare, che non ci siano state scorrettezze”.
Dopo l’intervista di qualche giorno fa di Hakan Calhanoglu, nel suo editoriale per MilanNews Mauro Suma dedica un articolo al giocatore nerazzurro, ponendogli dieci domande:
1) Caro Calhanoglu – scrive Suma -, sono più sinceri i tifosi di prima che con tutto il rispetto per te non riuscivano a dedicarti i cori di un pubblico di bocca buona che era abituato a farli per Kakà e Van Basten, o i tifosi di adesso che ti fanno i cori solo per un motivo, solo per usarti contro i Milanisti?
2) Se rosicavi perché non ti avevamo fatto i coretti, perché un anno fa hai salutato il Milan scrivendo su Instagram “grazie di tutto”? Non sarebbe stato più autentico e onesto non scrivere nulla?
3) Ma il buon Petralito e compagnia quando ti hanno portato al Milan, ti hanno spiegato cos’è il Milan o ti hanno detto vieni e basta?
4) Quando alla fine del derby d’andata facevi la vittima nel nostro spogliatoio e ti è stato detto con tutta la serenità del mondo “Ma perché Hakan tu come ti sei comportato quest’estate?”, l’hai finalmente capito che non è sempre colpa di qualcun altro? O non ti è ancora chiaro?
5) Ti hanno fatto smentire il riferimento fatto a Inzaghi e hai subito obbedito. Ma tu e loro vi siete forse dimenticati del tuo compagno di squadra?
6) A proposito, piuttosto, nelle partite decisive per il ritorno del Milan in Champions League, il 9 maggio 2021 a Torino contro la Juventus e il 23 maggio 2021 a Bergamo contro l’Atalanta, a me sembra tu abbia giocato in maniera assente, nella testa e nelle gambe. Come mai? O è una mia sensazione sbagliata?
7) E’ vero, invocare i cori di insulti contro di te non è stato il massimo. Capisco e condivido. Ma perché giudichi Zlatan dall’età?
8) In che senso Zlatan non ha mai giocato? Hai provato a contare e pesare quanti punti decisivi hai portato tu alla tua Inter e Zlatan al suo Milan quest’anno?
9) Ho visto che ti sei accostato a Perisic nell’intervista sul derby di ritorno. Ma, secondo te, noi temevano i guizzi e lo spirito tuoi oppure proprio di Perisic?
10) C’era una volta Clarence Seedorf. Quando è arrivato a Milanello nell’estate del 2002 tutti noi non vedevamo l’ora di tirargli fuori qualche allusione o qualche frecciatina sull’Inter. Ma lui ci ha detto subito: per chi mi fa domande sull’Inter dieci euro di multa. Sono al Milan e parlo solo di Milan. Poi si è preso anche lui i suoi fischi dagli interisti, ma non ha mai cambiato linea. Non sarebbe il caso di capirla e di metterne in pratica almeno una di lezione, caro Calhanoglu?
Nella sua docu-serie Fino all’Ultimo Secondo sull’ultima Serie A, Dazn ha pubblicato gli audio delle comunicazioni tra gli arbitri e il VAR del campionato appena concluso. In mezzo a tanti audio non poteva mancare di certo quello di Inter-Juve nel girone d’andata. In una partita dove c’è stata una polemica lunghissima, ovvero sul contatto dubbio tra Denzel Dumfries e Alex Sandro nell’area di rigore dell’Inter:
“Il pallone lo prende Alex Sandro, per cui è fallo. Dammi il punto di contatto. Questo è calcio di rigore”, dice il VAR Guida sul contatto tra il bianconero e il giocatore nerazzurro”. Dopo qualche secondo il VAR spiega a Mariani che deve dare il rosso a Simone Inzaghi perché lo aveva mandato a c… lanciando la pettorina”, si sente nell’audio. Subito dopo l’arbitro del match espelle il tecnico per le proteste dopo la concessione del rigore.
Invece Alfredo Trentalange, presidente dell’AIA, ha detto: “Il VAR è uno strumento assolutamente nuovo ci vorrà ancora un pò di tempo e poi cambia anche l’empatia del gioco del calcio. Oggi si esulta dopo un gol ma c’è anche una situazione di imbarazzo di patos perché non si è del tutto sicuri che il gol sia regolare, che non ci siano state scorrettezze”.