Quando nel 2018 Nicolò Zaniolo si trasferì dall’Inter alla Roma, infatti, fu nell’ambito di una trattativa che portò Radja Nainggolan in nerazzurro. Si trattò di una operazione da 38 milioni, con l’Inter che ne versò 24 cash girando ai giallorossi Zaniolo e Santon (per una valutazione complessiva di 14 milioni: 4,5 il primo e 9,5 il secondo). Alla Roma rimase una percentuale (10%) sulla futura rivendita di Nainggolan, fino a un massimo di 2 milioni. All’Inter, invece, restò il 15% sulla eventuale futura rivendita di Zaniolo. Così, ipotizzando che il club giallorosso ceda l’attaccante per i 60 milioni richiesti, rappresentando per le casse del club praticamente tutta plusvalenza, all’Inter andrebbe la non disprezzabile somma di 9 milioni.
“Attenzione – scrive la Gazzetta dello Sport -, questo varrebbe anche nel caso nella valutazione complessiva fossero inseriti dei giocatori in parziale contropartita. Come dire, anche il loro valore su Zaniolo andrà a comporre la cifra a cui detrarre il 15% che sarà dell’Inter. Facendo onore ai suoi colleghi interisti, infatti, in quei giorni l’ex d.s. giallorosso Monchi raccontò: ‘Non ci aspettavamo che Nicolò fosse così forte. L’Inter non voleva inserirlo nella trattativa, aveva alzato un muro. Però desideravano Radja e alla fine hanno ceduto’. Ma il 15% dovrà arrivare”, ricorda il quotidiano.
La Gazzetta dello Sport