Pronte alcune modifiche per quanto riguarda il VAR, come rivela oggi il Corriere della Sera. Gianluca Rocchi chiede la creazione di una figura specializzata, che si occupi solo di fare il varista, con tanto di ranking:
“Un orientamento che all’estero e già stato avviato – si legge -. Occorre poi una linea più condivisa e chiara su rigori e fuorigioco: ancora troppi gli episodi valutati in maniera diversa. C’è poi il tema del challenge: è sempre più diffusa l’idea che concedere la possibilità di “chiamata” alle squadre potrebbe avere un effetto positivo, a patto di non farla diventare “un’arma tattica” spezzare il ritmo e perdere tempo. Su questo fronte, però, l’Ifab per il momento non ne vuole sapere. Alla base di tutto, la finalità è la trasparenza: ai tempi del Var tutto si vede, perciò è giusto che tutto si spieghi. Per questo, un progetto allo studio riguarda la riproposizione degli episodi sui maxischermi degli stadi, in modo che i tifosi dal vivo possano capire cosa accade. L’altra innovazione è una app con i dialoghi arbitri-VAR, scaricabile ogni lunedì dai tifosi.
Alla base di tutto, la finalità è la trasparenza: ai tempi del VAR tutto si vede, perciò è giusto che tutto si spieghi. La nuova governance Aia del presidente Trentalange in questo senso ha già fatto molto e bene: la comunicazione è migliorata moltissimo. Ma si può fare di più. Un progetto allo studio riguarda la riproposizione degli episodi sui maxischermi degli stadi, in modo che i tifosi dal vivo possano capire cosa accade. L’altra innovazione è una app con i dialoghi arbitri-Var, scaricabile ogni lunedì dai tifosi. Il VAR è tecnologia. E come tutte le tecnologie se non s’aggiorna s’impalla. Tutto qui”.