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Acerbi: “Gli insulti dopo Lazio-Milan? Non c’entrano i tifosi, c’entra altro”

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Il difensore dell’Inter, Francesco Acerbi, si presenta davanti ai microfoni di Sky Sport per commentare la vittoria contro la Salernitana. Queste le parole dell’ex difensore Lazio e Sassuolo:

“Oggi partita importante da parte nostra, non era facile confermare una prestazione importante come quella di oggi quanto fatto contro il Sassuolo e soprattutto il Barcellona. Oggi è stato difficile ma l’abbiamo superato. Dico che potevamo fare di più dopo il primo gol. Sono contento. Il mio arrivo all’Inter? Se devo essere sincero mi sono trovato subito bene, è un ambiente tranquillo e mi ha aiutato a superare alcune difficoltà precedenti. I ragazzi mi hanno aiutato, ormai ho abbandonato le cose del passato, bisogna andare avanti e trovare fiducia e compattezza. Una squadra come l’Inter deve essere così dall’inizio fino al termine della stagione”.

MILAN-LAZIO

“Alla Lazio non ero fuori rosa, semplicemente volevo andare via, volevo cambiare aria. Nel calcio un giorno sei il numero uno il giorno dopo il peggio del peggio, insomma, passi dalle stelle alle stalle. Non penso più al passato, ora sono all’Inter e darò tutto me stesso per questa squadra. Il gol subito contro il Milan? Non c’entrano le critiche, neanche i tifosi. C’entra qualcosa di più profondo, perché lì mi hanno toccato come persona ed è stato davvero aberrante. Dopo aver scritto i post sui social sono rimasto in silenzio per tutto il tempo. Gente che ha puntato il dito contro di me come se l’avessi fatto apposta, davvero vergognoso. Mi sono fatto una risata, tanto più stai dietro a certe cose peggio è. Meglio centrale o centrale sinistro? L’importante è giocare. L’anno scorso alla Lazio? Mancava compattezza tra di noi. Ora parlo solo dell’Inter e penso all’Inter. Quindi andiamo avanti per questa strada con questo atteggiamento, perché con questi giocatori si può andare più in alto e vincere”, ha concluso Acerbi.

Sky Sport

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Inzaghi: “Io in discussione? Vi spiego. Adesso aspettiamo Lukaku e Brozovic”

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Dopo la vittoria della sua Inter contro la Salernitana a San Siro, Simone Inzaghi si presenta ai microfoni di Sky Sport per commentare il match. Queste le sue parole:

“Segnali di ripresa? Certamente, abbiamo controllato la partita per novanta minuti, i ragazzi hanno sviluppato tutto molto bene, sono molto contento. Temevo un po’ di calo dato il match precedente contro il Barcellona, invece i ragazzi hanno dimostrato concentrazione e voglia di vincere. Adesso pensiamo a come migliorare di più – dice Inzaghi -. Asllani? Kristjan sta lavorando molto bene, è un ragazzo in gamba. Sono felice perché oltre lui ho Mkhitaryan che sta crescendo molto dopo le prime partite in difficoltà, causa infortunio. Calha nel ruolo da regista mi sta dando solo belle risposte, ma anche Kristjan Asllani sta andando alla grande, sarà importantissimo per l’Inter negli anni a venire. Io in discussione? Gli allenatori sono sempre in discussione a prescindere. Poi c’è da aggiungere che noi dipendiamo dai risultati. Penso solo al campo e ai miei ragazzi che si aiutano tra di loro”.

RIVOLUZIONE TECNICO-TATTICA

“Non si tratta di rivoluzione, perché Calha anche l’anno scorso ha fatto il ruolo da play basso. In porta ho Onana che mi sta danno delle grandi risposte. In centrocampo ci manca Brozovic, abbiamo solo quattro centrocampisti disponibili. In attacco è tornato Correa dall’infortunio che lo ha tenuto fuori per due settimane”.

INFORTUNI

“Spero di avere tutti a disposizione. Lukaku lavora ogni giorno, le condizioni per portarlo in panchina non c’erano. Questo infortunio è nuovo per lui perché non l’ha mai avuto per tutta la carriera. Ha tanta voglia di tornare in campo, stiamo aspettando sia lui che Brozovic. La condizione fisica? Purtroppo abbiamo avuto dei ritardi, però rimango convinto che in alcune partite non abbiamo meritato di perdere dei punti”, ha concluso Inzaghi.

Sky Sport

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Tare: “Inter, Juve, Milan e Roma società fallite”. I social attaccano

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Il direttore sportivo della Lazio Igli Tare, ha attaccato le società di Inter, Juve, Milan e Roma. Queste le sue parole all’università Luiss di Roma:

“Solo quattro società familiari sono rimaste, ovvero Lazio, Napoli, Udinese e Atalanta. Mi piace di più questo tipo di società piuttosto che le multinazionali. Queste società hanno solo interessi commerciali e non calcistici, insomma si perde la passione e l’amore per il calcio. La Conference League? Una competizione di falliti. Io faccio parte della vecchia scuola, oggi in Serie A ci sono società come Inter, Juve, Milan e Roma che sono fallite tecnicamente, società che vengono tenute in vita solo perché il sistema del calcio ne ha bisogno”, ha detto Tare.

I tifosi sui social non l’hanno presa bene e attaccano così il direttore sportivo della Lazio: “Ma un aziendalista fallito come lui cosa mai potrà dire qualcosa di diverso? Lecca il cu*o dalla mattina alla seria a un personaggio come Lotito”. Un altro ha scritto: “Tare, devi occuparti di calcio giocato, per il resto deve occuparsi il tuo presidente”.

Un altro utente ha aggiunto: “Tare sicuramente ha una memoria corta o fa finta di nulla, perché la società fallita fu proprio la Lazio che si salvò per ordine pubblico, e grazie all’amico Berlusconi, con un debito enorme spalmato per oltre vent’anni. Dopo la Lazio non è stata concessa a nessuna squadra italiana”. Infine: “Ma certo come no, i bollettini che il signor Lotito deve pare per quanto? Ottant’anni? Bella roba. Questo tizio dimentica proprio il debito fiscale della Lazio di Cragnotti spalmato in chissà quanti anni. Dimentica che la Lazio è in vita grazie ad una legge fatta ad hoc. Questa è pura malafede, ma d’altronde in quell’ambiente sono abituati a negare l’evidenza. Beati loro”.

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