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Marotta: “Rinnovo Skriniar? Abbiamo una data. I fatti di San Siro? Gli interisti sono tifosi straordinari”

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L’amministratore delegato dell’Inter Beppe Marotta ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Sky Sport. Queste le sue parole:

“Stiamo crescendo molto come squadra. Questi ragazzi sono dei professionisti straordinari e la qualificazione agli ottavi per la seconda volta dimostra la grandezza di questo gruppo. Bisogna ringraziare tutti cominciando da Simone Inzaghi. Il rinnovo di Skriniar? Lui è un giocatore di valori assoluti, dentro e fuori dal campo. Per quanto riguarda il suo rinnovo sono molto ottimista e credo che entro il 13 di questo novembre si possa arrivare ad una conclusione. Non c’è nessun dubbio, Skriniar è un ragazzo straordinario. Gosens? Parliamo di un giocatore che fa parte della Nazionale della Germania. Nessuna fretta per lui, presto si inserirà molto bene nel nostro gioco”.

I FATTI DI SAN SIRO

“Abbiamo pubblicato questo comunicato perché ci tenevamo molto. L’Inter combatte contro queste violenze, non condividiamo nessun tipo di violenza che sia fisica o verbale, non fa parte della nostra storia – spiega l’ad nerazzurro -. In questo caso facciamo un po’ il lavoro del VAR, lo strumento guarda il campo e noi invece gli spalti. Bisogna avere una collaborazione ampia, devono essere tutti coinvolti, non solo noi ma anche le istituzioni. Va garantita la sicurezza assoluta negli stadi. I tifosi interisti sono straordinari con dei grandi valori umani. Bisogna guardare le cose positive e non solo quelle negative, anche se c’è da dire che in Inter-Sampdoria abbiamo visto una bruttissima scena per il calcio italiano”.

LUKAKU

“Purtroppo le ricadute ci sono ovunque, non solo a Romelu. Questa fretta che i club hanno nel recuperare i loro giocatori è semplicemente dannosa. Questo è un altro anno anomalo, con i campionati cominciati presto, i gironi di Champions giocati ogni settimana e con il Mondiale alle porte sta diventando molto pesante per i giocatori. Siamo dispiaciuti per Lukaku ma abbiamo un gruppo di grandissimi professionisti”, conclude Marotta.

Sky Sport

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Di Canio: “Fallo di mano di Mané? Finiamola che è rigore due volte”

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Si parla ancora del rigore non concesso per il fallo di mano di Sadio Mané dall’arbitro Ivan Kruzliak nell’ultimo match di Champions League tra Inter e Bayern Monaco. Negli studi di Sky Sport ha parlato Paolo Di Canio e ha commentato così la decisione del direttore di gara. Queste le sue parole:

“Non sono d’accordo con Billy (Alessandro Costacurta), quella non è per niente una decisione corretta – dice l’ex attaccante italiano -. Come fai a dire che le braccia coprivano la faccia di Sané? Erano distanti e le ha spostate in una maniera molto strana. Ma finiamola che quello è rigore due volte, Billy. Ripeto, le braccia di Mané sono staccate e il pallone non avrebbe mai preso la faccia di Mané. Aggiungo che sarebbe stato anche un mezzo autogol. Per me è un rigore clamoroso non concesso dall’arbitro, la pallonata in faccia la prendi a prescindere se ti arriva, non c’è nulla che tenga. Io certe giustificazioni non le comprendo, stiamo giocando a calcio e non ad un altro sport”, conclude Di Canio.

Sky Sport

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L’arbitro Unkel punge: “Manipolato un rigore a favore dell’Inter”

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Il fallo di mano di Sadio Mané nell’area del Bayern Monaco ha fatto discutere molto. Sul tiro di Nicolò Barella, l’arbitro di Bayern Monaco-Inter Ivan Kruzliak ha giudicato non falloso il tocco di Mané. Per il direttore di gara si è trattato di “protezione del viso”, decisone inspiegabile che fa storcere il naso a molti esperti e arbitri. Tra questi c’è l’arbitro statunitense Christina Unkel che non ha compreso la decisione del direttore di gara e ha voluto pungere così sui social: 

“Per tutti coloro che mi chiedono se era rigore o no, vi dico si. Quello era un calcio di rigore netto che per qualche strana decisione è stato manipolato dall’arbitro. Il calciatore doveva essere punito perché fa un gesto falloso. Qualcuno parla di regolamento ma la distanza del tiro non giustifica la decisione dell’arbitro – dice Unkel -. Il VAR ha fatto un ottimo lavoro perché ha chiamato l’arbitro della partita a rivedere le immagini del fallo, solo che quest’ultimo ha in mano la decisione finale. Il VAR in questo caso non può fare nulla, informa e consiglia l’arbitro, solo che la protezione del viso non ha proprio senso in un calcio di alto livello, anzi, finisce all’età di 8 anni”.