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Barzaghi: “Thuram? Questo il punto. Ronaldo si è offerto all’Inter”

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Marco Barzaghi, giornalista di Sport Mediaset, rileva un retroscena che riguarda il futuro di Cristiano Ronaldo, ormai ai ferri corti con il Manchester United. Queste le sue parole direttamente dal proprio canale YouTube:

“Lo United vuole scaricare Cristiano Ronaldo, occhio al licenziamento per giusta causa dopo le ultime dichiarazioni durante l’intervista ai microfoni di Talk TV di Piers Morgan, parole dannose per l’immagine della squadra di Ten Hag. Il giocatore si sarebbe offerto sia al Napoli che all’Inter. Ha un ingaggio molto pesante di trenta milioni di euro. Pare che entrambe le squadre hanno declinato l’offerta del suo procuratore Jorge Mendes. In queste ore si parla dell’iscrizione dei suoi figli in una scuola di Lisbona, quindi è plausibile che Cristiano Ronaldo possa finire alle corte dello Sporting Lisbona, squadra dove crebbe professionalmente. E’ tutto da vedere perché il calciomercato è imprevedibile”.

Barzaghi ha parlato anche di un vecchio obiettivo dell’Inter, ovvero Marcus Thuram, figlio di Lilian. L’attaccante francese non vuole rinnovare con il Borussia M’gladbach e a gennaio si parla di una sua cessione per non perderlo a zero nel giugno prossimo. Le parole del giornalista:

“Credo che la dirigenza vuole provare a portarlo subito a Milano per non rischiare a giugno. Sarebbe una mossa in stile Eriksen quando fu prelevato dal Tottenham, però servono almeno dieci milioni di euro. Le concorrenti non mancano, quella del Bayern Monaco è tosta che sta cercando di prelevarlo a zero. Avere Thurman già a gennaio è ottimo per la squadra di Simone Inzaghi, qualche tentativo si farà sicuramente perché c’è qualche possibilità. Sulle tracce del giocatore ci sono anche Liverpool, Tottenham, Juve e Marsiglia. La squadra nerazzurra ha un piccolo vantaggio rispetto alle altre, perché due anni fa aveva già chiuso la trattativa con i tedeschi per portare Thuram a Milano, ma poi la trattativa saltò perché il giocatore si fece male. Per l’Inter l’unico pericolo si chiama Bayern Monaco, però i bavaresi hanno tanti giocatori in quel ruolo”, ha detto.

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Eriksen: “L’Inter un posto speciale. In Italia non era più possibile”

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Dopo quasi un anno dall’addio all’Inter e a Milano, Christian Eriksen torna a parlare del suo passato con la maglia nerazzurra. Durante la conferenza stampa tenuta in Qatar, il centrocampista danese ritiene l’Inter un posto speciale. Queste le sue parole con un pizzico di rimpianto:

“Ad essere sincero in Italia e all’Inter sono stato davvero molto bene. Volevo rimanere a Milano e continuare a vestire la maglia dell’Inter. In parole povere volevo che la mia carriera proseguisse lì. Prima dell’incidente all’Europeo io giocavo ancora nel Bel Paese, ma purtroppo tante cose sono cambiate e sono stato costretto a lasciare i nerazzurri”, dice Eriksen.

Poi aggiunge: “L’Inter rimarrà sempre nel mio cuore. I nerazzurri e l’Italia mi hanno dato sempre delle belle sensazioni e la mia famiglia stava alla grande a Milano. Ad Appiano Gentile ero felice e mi divertivo tanto. Sono dispiaciuto per il resto perché non volevo andare via, ma purtroppo il calcio è anche questo e bisogna adeguarsi a certe regole. Ripeto, per me l’Inter resta un posto speciale”, conclude il numero dieci della Danimarca.

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Zanetti: “Moratti? Ecco cosa gli dicevo. R. Carlos cuore nerazzurro”

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Javier Zanetti, ex capitano dell’Inter, ha rilasciato un’intervista ai microfoni de Il Giorno. La leggenda interista ha parlato del suo passato in nerazzurro. Queste le parole del vice presidente della Beneamata:

“La città di Milano? Per me l’Inter era il massimo fin da subito. In questa città e in questa meravigliosa squadra ho fatto tutta la mia carriera calcistica. Tanti compagni di squadra sono andati via da qui e dopo qualche mese mi hanno richiamato perché volevano ritornare. Per alcuni era stato un errore lasciare l’Inter e Milano. Come vedete, persino Roberto Carlos è rimasto un cuore nerazzurro, nonostante il suo passaggio al Real Madrid”, dice Zanetti.

Poi aggiunge: “Gli anni difficili all’inizio ci sono stati, ma io ho sempre pensato solamente a quello che doveva fare la nostra squadra – sottolinea Zanetti -. Parlando con il Presidente Moratti gli dicevo sempre ‘Presidente, se noi continuiamo a lavorare come stiamo facendo finora il nostro momento arriverà’. Per fortuna il tempo mi ha dato ragione e ne sono orgoglioso di questo. La cultura del lavoro conta ovunque, quindi conta anche nel calcio. Conta la programmazione e anche gli obiettivi chiari che ti poni, dopo tutto prima o poi arriverai al trionfo di sicuro. Nel mondo del calcio ci vuole tempo e non bisogna darsi mai per sconfitti alla prima difficoltà. Io sono fatto così, se hai delle capacità non ti mollo alla prima difficoltà, anzi, ti vengo ancora più vicino”, ha detto l’ex capitano nerazzurro.

Il Giorno

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