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Onana: “Con Skriniar ci vado in battaglia. La chiamata con J.Cesar, Handa, Cordaz, vi racconto tutto”

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André Onana ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di SportWeek, settimanale de La Gazzetta dello Sport. Queste le parole dell’estremo difensore dell’Inter:

“Qualche anno fa Ausilio è venuto in Olanda per incontrare il mio agente e chiedere di me e della mia situazione all’Ajax – esordisce Onana -. Ho saputo tutto fin da subito e mi sono sentito nerazzurro dal primo momento della trattativa. Adesso è realtà, sono in una città meravigliosa come Milano e in una squadra magnifica con una tifoseria straordinaria. Come fai a dire di no alla Beneamata? E’ impossibile. I tifosi stanno iniziando a volermi bene. Mi riempiono di gioia. Cosa significa l’Inter per me? Facilissimo dire Eto’o, anche per il legame, ma non serve avere la maglia addosso per conoscere questa gloriosa squadra. Per esempio Julio Cesar è il mio idolo, uno dei miei preferiti. Anzi, è stato il primo a sapere del mio trasferimento a Milano. Quando abbiamo chiuso tutta la trattativa non potevo raccontarlo a nessuno. In quel momento mi trovavo a Barcellona e stavo pranzando, si avvina Kharja, un ex giocatore dell’Inter, e mi fa dei complimenti. Dopo un po’ chiama Julio Cesar e gli racconta ‘Ciao Julio, guarda che sto con Onana, un grande portiere e magari un giorno farà la storia come te in nerazzurro’. Julio mi parla con tanta gentilezza e mi consiglia di continuare a dare il massimo. Con lui mi sento spesso, è una bellissima persona e mi da tanti consigli”. 

HANDANOVIC

“Non sono sorpreso di essere titolare in così poco tempo perché conosco le mie qualità e i miei difetti. Capisco quando sto crescendo e quando no. Davanti avevo un grandissimo portiere che ha fatto la storia all’Inter, che però è molto diverso da me. Se qualcuno mi dice ‘André, ma Samir è un tuo modello?’ io gli rispondo di no, perché siamo molto diversi. Parliamo di un portiere gigante che ha giocato all’Inter per undici anni, non è mica poco. Questa è storia e tanto, tanto di cappello a Samir. Lui è un portiere all’italiana, forte e sicuro tra i pali, invece io rischio di più, esco, accetto l’uno contro uno e amo giocare con i piedi. Sono modi e insegnamenti diversi a cui si è abituati fin da piccoli. Adesso parliamo di più rispetto a prima. Lui si sta comportando da capitano vero, da leader vero, mi da un sacco di consigli, mi corregge per qualche errore e si complimenta per le parate. Aggiungo una cosa fondamentale: l’Inter è molto più grande di me, di Samir e di tutto il gruppo. Abbiamo il dovere di difendere e onorare questa meravigliosa maglia, siamo solo di passaggio perché l’Inter e tifosi resteranno per sempre. Conta soltanto questo”.

CORDAZ

“Il popolo interista ama Lukaku, contro il Plzen a San Siro ho capito tutto. Mai vista una tifoseria appassionatissima come quella dell’Inter, in quel momento ha mostrato tutto l’amore anche per Romelu. Lo amiamo anche noi e quando tornerà in campo darà il massimo per l’Inter. Ma per me il campione più grande dell’Inter è solo Alex Cordaz. Mai visto in vita mia una persona così positiva come lui, una creatura umana meravigliosa. Se sei triste e guardi la faccia di Alex, quella tristezza ti passerà subito. Credetemi che non sto scherzando, ma Barella va più veloce grazie a lui. Ogni giorno gli dico ‘Alex, sappi che per me è un onore allenarmi al tuo fianco’”.

SKRINIAR

“I ragazzi si stanno abituando al mio modo di giocare. Quando non esco in qualche cross Skriniar mi guarda male e Denzel mi urla ‘Onaaa attento!’. Io rispondo che non posso uscire ogni volta e loro mi capiscono. Mi rende felice questo modo perché si fidano di me e ci capiamo al volo. Le grandi partite mi esaltano tanto, tipo contro il Barcellona la difesa era un vero spettacolo. In Spagna ci hanno accusato di essere molto difensivi, ma quando vedi Skriniar con quella cattiveria che si mangia l’avversario, ovviamente in modo figurativo, come fai a non esaltarti? Quando urla in faccia la sua carica penso sempre ‘Mamma mia che guerriero questo difensore! Con lui ci andrei sempre in battaglia’”. 

CAMPIONATO

“E’ vero, in campionato siamo un bel po’ indietro, però dobbiamo stare sereni e ammettere che siamo partiti con il piede sbagliato. Però nella vita e nel calcio le cose cambiano sempre e anche in fretta. Questa volta abbiamo due campionati in una stagione, dobbiamo arrivare come abbiamo lasciato fino a febbraio, poi si vedrà”.

AMICIZIA

“Ho fatto amicizia con tutti i miei compagni. Con Romelu ovviamente, ma ho legato molto sia con Dumfries che con Calhanoglu. Siamo davvero un bel gruppo e sono fiero di questa Inter”, conclude Onana.

SportWeek

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L’accusa di un grande investitore a DigitalBits: “Dietro non c’è nulla”

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Arriva una grande accusa nei confronti del main sponsor dell’Inter DigitalBits da parte di un investitore importante. Il motivo di questa accusa sono i soldi sprecati destinati allo sviluppo dell’azienda e trasformati in viaggi di lusso, anziché sponsorizzare le squadre di calcio. Come riporta in questi giorni il noto quotidiano statunitense New York Times, l’avvocato dell’investitore Adam Ford sporge denuncia. Lo studio legale Ford O’Brien dichiara: “Non c’è nulla in questa società e dietro questo progetto”.

“Le aziende come Zytara e DigitalBits – si legge -, non hanno una blockchain che da al pubblico la possibilità di accedere. E’ al quanto strano che queste società non mostrano nulla oltre che gli accordi milionari e alcuni annunci per rendere le cose più credibili”, si legge.

No comment da parte di Zytara e DigitalBits che a settembre avevano annunciato l’accordo da ottanta milioni con l’Inter per i prossimi quattro anni. Nessun problema con Socios che l’anno scorso ha sponsorizzato i nerazzurri. Anche l’accordo tra Binance e Lazio va avanti senza alcun intoppo, oppure BitMex con il Milan e Crypto.com con la Lega Serie A. Tutte piattaforme di trading di criptovalute.

New York Times

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Rummenigge punge: “Calcio malato? Anche grazie ad Agnelli”

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Senza pelli sulla lingua Karl-Heinz Rummenigge, come sempre. L’ex calciatore dell’Inter e storico dirigente del Bayern Monaco ha trattato il tema calcio e lo fa ai microfoni del Corriere della Sera. Queste le parole del mitico Kalle:

“L’assegnazione del Mondiale in Qatar? Beh, quando nel 2010 assegnarono la Coppa non sentì una mezza lamentela, insomma, nessuno alzò la voce. Quindi, farlo dopo dodici anni che senso ha? Non capisco queste finzioni e a dire il vero mi danno anche fastidio. Ovviamente non ho mai criticato i critici e non ho motivo di farlo, in primis perché la questione è molto delicata, poi trovo giusto che ognuno di noi abbia la propria opinione”.

CALCIO MALATO

“La Superlega è stata la mossa della disperazione, altrimenti non ha alcun motivo di esistere. Il modo in cui hanno presentato questa Superlega è stato da veri e propri dilettanti. Non puoi competere con la Champions League che è la competizione più amata nel mondo del calcio. Aggiungo che Andrea Agnelli è stato una delusione, sono rimasto un po’ allibito perché lui mi ha dato sempre l’impressione di una persona intelligente. Molto strano che ha reagito in questo modo. Leggo ovunque che il calcio è marcio e malato, ma domandiamoci grazie a chi! Il calcio è malato anche grazie ad Agnelli. Poi c’è il Psg insieme al City che rovinano il calciomercato. Se notate ogni anno è ancora più assurdo e incontrollabile. Il Bayern Monaco spende ma ha una filosofia totalmente diversa, il bilancio dei bavaresi è in attivo da un sacco di anni. Dunque, la Superlega consideratela morta. Sono sicuro che nessuna squadra della Germania, della Francia o dell’Inghilterra farà mai questa competizione. Le squadre italiane non saprei, ma conosco bene Beppe Marotta e so che gli piace guadagnare qualcosa in più. Però mi chiedo sempre: a quale prezzo?”, conclude Rummenigge.

Corriere della Sera

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