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Romano: “Il Bayern puntava su Dimarco, ma aveva subito capito che il giocatore è intoccabile”

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Durante il suo podcast The Here We Go, Fabrizio Romano, uno degli esperti più influenti del calciomercato, ha raccontato un retroscena su Federico Dimarco. L’esterno nerazzurro è andato in gol contro la Francia dando segnali importanti a Luciano Spalletti dopo il cambio di modulo, e soprattutto a Simone Inzaghi in chiave di Serie A e Champions League. Queste le parole del giornalista:

“All’inizio della sessione estiva di mercato, il nome di Federico Dimarco circolava negli uffici della dirigenza del Bayern Monaco. Possiamo raccontare che il giocatore nerazzurro era uno dei nomi che la squadra bavarese stava valutando internamento per il ruolo di terzino sinistro. Tra Inter e Bayern Monaco non c’è stata nessuna trattativa, ma posso assicurarvi che il nome del ragazzo è emerso sul taccuino dei tedeschi. C’è comunque da sottolineare che l’esterno sinistro è un giocatore molto importante per l’Inter, lui ama i nerazzurri e la squadra bavarese ha subito capito che sarebbe stato inutile, ma soprattutto impossibile arrivare a Dimarco. Quindi i dirigenti del Bayern non hanno mai iniziato una vera e propria trattativa, sapendo l’impossibilità, però il suo nome era nella loro lista. Dimarco per l’Inter rimane un calciatore intoccabile”, ha detto Romano.

The Here We Go

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Sacchi: “Milan senza pressing, Motta mi incuriosisce. Inter? Indietreggia e a Lautaro manca la continuità”

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Arrigo Sacchi torna a parlare della Serie A e in particolar modo di Inter, Milan e Juve. Queste le sue parole ai microfoni de La Gazzetta dello Sport:

“Quando ho visto il primo tempo del Milan contro la Lazio mi ero illuso, perché sembrava che la squadra di Paulo Fonseca si muovesse discretamente bene. Invece mi sono sbagliato e il secondo tempo è stato abbastanza avvilente. Ho visto una squadra che non si è mossa da squadra: senza pressing, anche se in Italia il vero pressing lo fanno poche squadre. Nel precampionato c’è stato un Milan diverso? Ma guardi, io le partite di luglio e agosto nemmeno le guardo, ma proprio nulla, perché si perde semplicemente tempo. Il calcio estivo lascia il tempo che trova”.

Sacchi continua: “Inter e Juve prime in classifica? Thiago Motta è un ragazzo che mi incuriosisce molto, anche il suo lavoro mi incuriosisce molto. Ha fatto bene nelle prime due partite, invece con la Roma un po’ meno, perché ha trovato un avversario che gioca una partita, tra virgolette, giusta. In questo periodo gli sbalzi ci stanno. L’Inter di Simone Inzaghi ha fatto un calcio offensivo spettacolare contro l’Atalanta, posso dire che mi ha reso felice di guardarla. Però c’è da dire che a volte i nerazzurri tengono ogni tanto a indietreggiare troppo e aggrediscono molto poco. Se quest’anno Thuram segna più di Lautaro? Dico sempre che segnerà di più che parteciperà di più. Lautaro da Pallone d’Oro? Al ragazzo manca la continuità del migliore al mondo. Theo Hernandez e Leao? Manca qualcosa quando succedono certe cose. Il club deve aiutare questi due ragazzi”.

La Gazzetta dello Sport

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Rocchi: “Braccialetto dell’Inter? Non perdo tempo sulle cose inutili”

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Gianluca Rocchi, designatore arbitrale, è tornato sul casino inutile che hanno creato i tifosi medi sui social, ovvero sul ‘braccialetto dell’Inter‘ a San Siro. Polemica che ha un valore pari a zero, visto che il braccialetto di una squadra viene dato su tutti gli stadi, ma ovviamente le telecamere che trasmettono il campionato italiano hanno dato in pasto (casualmente o volutamente? Chissà, rimane un mistero!) agli sciacalli per gridare alla ‘Marotta League‘. Queste le parole di Rocchi ai microfoni di Radio Deejay:

“Io sulla questione non vorrei tornare e non ci perdo nemmeno tempo. Giro tantissimi stadi in Italia, perché gli arbitri devono esserci sui campi per capire se sono in condizioni ideali. Spesso sono in tribuna e mi danno questi braccialetti di ogni squadra per accedere a determinate zone dello stadio. Ovviamente è stata creata questa storia che lascia il tempo che trova, ed è giusto che gli va data l’importanza reale che ha”, ha concluso Rocchi.

Ovviamente una domanda inutile anche da parte del giornalista, specie giornalista sportivo, che sa bene come funzionano alcune zone in tutti gli stadi del mondo. Però vogliamo mettere che bello correre dietro a certe dietrologie con un valore pari a sottozero?

Radio Deejay

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