Durante un evento per la festa dei 125 anni del Milan, Paolo Scaroni rilascia alcune dichiarazioni. Dichiarazioni che sicuramente esaltano il tifoso medio rossonero, ma che sicuramente lo illudono, visto che gridare alle sette Champions League in continuazione per poi sparire per anni non è sinonimo di grandezza:
“Vorrei arrivare almeno sul podio del presidente più longevo della storia del Milan. Con Yonghong Li non eravamo mai in ordine con i conti e i soldi per iscriversi in Serie A arrivavano all’ultimo momento. Ritengo i cinque anni più bui al Milan, però qualche passetto avanti lo abbiamo fatto perché lo scudetto è stato un’emozione come mai nella mia vita. Noi siamo un’istituzione iconica e riusciamo ad essere anche giovanissimi. Questi giovani intorno mi manifestano tanta passione. Vorrei ricordare che restiamo il più grande club di Milano e non ne conosciamo altri”, frase di troppa spocchia del presidente rossonero. D’altronde sono abituati ad esaltarsi durante il periodo estivo. Un’esaltazione che si presenta sempre puntuale.
Infine Scaroni aggiunge: “Tutto il calcio italiano vive per la Serie A, perché noi diamo soldi alla Serie B e agli arbitri. Pagare tutti i conti e non contare niente in Federazione mi è sempre sembrato abbastanza strano. Il sistema deve cambiare, perché mentre la Premier League incassa 2,2 miliardi di euro, la Serie A 200 milioni di euro. Insomma, undici volte tanto”.