Durante l’intervista rilasciata ai microfoni del Corriere della Sera, l’ex allenatore del Milan, Arrigo Sacchi, torna a parlare di Antonio Conte, però tocca anche un altro argomento che riguarda la bandiera dell’Inter Giacinto Facchetti. Le sue parole:
“Ho sempre detestato Facchetti calciatore, però mi sono sbagliato – dice Sacchi -. Ovviamente, negli anni, ho preso tanti abbagli, un po come tutti. Da giovane mi è successo, non saprei il motivo perché non riuscirei a dare una spiegazione logica, ma lo detestavo, sottolineo come calciatore. Dopo un paio di anni mi resi conto che lui era il prototipo del calciatore moderno. Era un difensore che attaccava, infatti, in Italia è stato il primo. Facchetti era anche una gran persona per bene”.
Sacchi si sposta su Conte e Totti: “Ho stima per Antonio, però lui non gioca il mio calcio ideale. In lui riconosco la mia stessa intensità e la stessa passione che mi animava in campo. Lui ha il fuoco dentro e gli auguro di non bruciarsi, deve gestire quei demoni interiori meglio di quanto sono riuscito a fare io. Le parole di Totti? La critica di aver ucciso tutti i numeri dieci mi viene rivolta molto spesso, ma rientra nella contrapposizione collettivo-singoli. Però non dimentichiamo che a calcio si gioca in undici”.
Corriere della Sera