Marotta: “Gli stadi? Purtroppo si fa fatica ad abbattere qualsiasi tipo di struttura”

Beppe Marotta, Presidente e amministratore delegato dell’Inter, è tornato a parlare di un argomento che in Italia è davvero un optional: gli stadi. Durante il programma Tg2 Dossier, il dirigente nerazzurro si esprime così:

“Serve anche la valorizzazione dei diritti televisivi. Inoltre serve incrementare gli introiti del match day, quindi dai veri e propri match, cercando di ottimizzare la presenza di spettatori o di aziende all’interno della casa del calcio che è lo stadio. Ma purtroppo qui si apre lo spiraglio negativo che è legato alle strutture italiane. Con uno stadio moderno che garantisce sicurezza e ospitalità, gli introiti aumentano”.

Marotta aggiunge: “Fare uno stadio in Italia è difficile perché la burocrazia è complicata. In Inghilterra sono riusciti ad abbattere un’icona come Wembley, invece in Italia si fa fatica ad abbattere qualsiasi tipo di struttura. Tutte queste difficoltà nascono proprio da questa burocrazia che prevede tantissimi passaggi e autorizzazioni. Insomma, prima di arrivare a un’autorizzazione finale, si scoraggia qualsiasi potenziale investitore, per il semplice motivo che il tempo non gioca sicuramente a favore. Quindi per me il rimedio è quello di far capo al Ministero delle Infrastrutture, evitando i vari passaggi dal comune, dalla provincia, dalla sovrintendenza e da tutto questo iter burocratico. I grandi stadi sono di interesse nazionale, ci vuole più immediatezza e meno burocrazia, così da poter coinvolgere gli investitori, altrimenti non ci sarà mai una via d’uscita”.

Tg2 Dossier

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