Massimo Tarantino, ex difensore di Inter e Napoli, ha rilasciato un’intervista ai microfoni de La Gazzetta dello Sport. L’ex difensore racconta la terribile aggressione di Andrea Tombolini nel centro commerciale di Assago, dove è stato uccisa una persona e ferite altre quattro, tra queste anche il difensore del Monza Pablo Marì. Queste le parole di Tarantino:
“Ma guardi, non mi ritengo un eroe per nulla, per me gli eroi sono altri. Semplicemente mi sono trovato nel momento sbagliato e nel posto sbagliato, ma facendo anche la cosa giusta. E’ successo tutto così in fretta, mi trovavo vicino alla cassa con mia moglie e mia figlia per pagare e uscire dal supermercato. All’improvviso sento delle persone urlare da lontano, parliamo di urla di sofferenza e dolore. Spunta questo tizio con un coltello in mano, mi avvicino alle mie donne facendo un passo indietro. Per prima colpisce un signore che stava davanti a me, non era la vittima, poi cadono entrambi e in quel momento gli do un calcio alla mano che stringeva l’arma. Purtroppo non va troppo lontana e subito salto per bloccargli proprio la mano, per fortuna si spegne. Nel senso che non reagisce più, si è lasciato andare”.
Massimo Tarantino aggiunge: “Pablo Marì non era vicino a noi, si trovava nella parte centrale. Credo che sia stato colpito vicino ai reparti, anche perché da quelle parti sono arrivate le grida delle persone. Comunque è stato terrificante, per Marì ancora di più perché ha visto morire una persona”, ha concluso.
La Gazzetta dello Sport