Gianpaolo Calvarese, ex arbitro, ora moviolista e opinionista arbitrale, ha parlato dell’operato di Antonio Rapuano, direttore di gara della finale di Supercoppa tra Inter e Napoli. Queste le sue parole sulle colonne di Tuttosport:
“Il direttore di gara della finale di Supercoppa non è ancora internazionale, eppure è stato designato per quella partita che si può considerare la più importante della sua carriera. In questa finale ha sbagliato del tutto il metro disciplinare, perché in una partita simile l’aspetto disciplinare ha un peso specifico rispetto alle altre partite. Se l’arbitro decide di partire con un metro di giudizio e lo mantiene uniforme per tutto il match, questo significa che è senza dubbio discontinuo sul piano delle sanzioni. Nel primo tempo Rapuano risparmia fino al quarantesimo sia Acerbi che Calhanoglu, entrambi da sanzionare, dopo tira fuori due gialli giusti ai danni del turco e Rrahmani”.
Calvarese aggiunge che il direttore di gara “nel secondo tempo rientra in campo con un metro del tutto sbagliato. Ammonisce Barella per proteste, ma il giocatore nerazzurro protesta per un fallo che non c’è. Subito dopo sanziona Simeone con un giallo che ritengo eccessivo, certo, l’Inter stava ripartendo, però la difesa del Napoli sembrava del tutto schierata. Invece il secondo giallo ci sta perché Acerbi subisce un pestone. Non convince la modalità della sanzione, perché l’arbitro arriva in ritardo e forse viene consigliato da Di Bello”.
Tuttosport